Amici della Musica di Cagliari


Concorso Internazionale di pianoforte Ennio Porrino
Stagione concertistica



Mario Caroli


Ha intrapreso lo studio del flauto all’età di 14 anni ed ha ottenuto il suo diploma di solista a 19 anni. All’età di 22 anni vince lo storico Premio internazionale “Kranichstein” a Darmstadt, ed intraprende così un’importante carriera che lo ha rivelato come uno dei principali solisti della sua generazione. La concezione dei suoi programmi e la vastità del repertorio mostrano un approccio singolare e autentico alla professione, così come una traiettoria artistica assolutamente personale. Nei suoi recital si passa da Ferneyhougha Marin Marais con la stessa disarmante semplicità. Nella sua arte non esistono barriere tra i repertori, ed egli rifiuta la classificazione di “specialista” di un limitato genere di repertorio: Mario Caroli appartiene alla ristretta cerchia di artisti in grado di eseguire il più classico dei concerti e la più ardita composizione contemporanea con lo stesso virtuosismo e la stessa vivida musicalità. E' forse anche per questo che le sue aapparizioni pubbliche suscitano sempre un così grande successo: il suo recital di debutto al Concertgebouw di Amsterdam fu accolto da una standing ovation. In occasione di un suo recital alla Société Philarmonique di Bruxelles, la critica notò come: “il pubblico era letteralmente sbalordito di fronte alla sua tecnica, la sua potenza, la sua poesia e la sua musicalità”, mentre il suo primo recital al Théâtre du Châtelet di Parigi fu acclamato per la sua “straordinaria forza evocativa”.

Mario Caroli appare regolarmente nelle più grandi sale da concerto del mondo, comprese le Philharmonie di Berlino e di Colonia, il Concertgebouw di Amsterdam, Konzerthaus di Vienna, la Royal Festival Hall di Londra, il Théâtre du Châtelet e l’Opéra Garnier a Parigi, il Lincoln Center di New York (nel ciclo dei “Grandi Interpreti”), Suntory Hall, Oji Hall e Opera City House di Tokyo o ancora il Palais des Beaux Arts di Bruxelles.

Ha suonato concerti per flauto e orchestra - da Vivaldi a Sciarrino, passando per Mercadante, Ibert o Jolivet – con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, la Philharmonia Orchestra di Londra, l’Orchestra Nazionale del Belgio, l’Orchestra della Radio di Colonia (WDR), l’Orchestra Nazionale d’Islanda, la Tokyo Sinfonietta, le Orchestre dei Teatri d’Opera di Stoccarda, Rouen e Cagliari. È stato inoltre solista con Les Percussions de Strasbourg, l’Ensemble Contrechamps di Ginevra e l’Ensemble Algoritmo di Roma, i Neue Vocalsolisten e la Schola Heidelberg, sotto la direzione di Pierre Boulez, Peter Eötvös, Heinz Holliger, Lothat Koenigs, Christian Mandeal, Kazushi Ono, Pascal Rophé, Oswald Sallaberger.

Appassionato cultore di filosofia (laurea, summa cum laude, con una tesi su “L’Anticristo” di Nietzsche), poesia, cinema e psicologia, premio per la cultura “Attis d’oro” del Comune di Fasano, i suoi orizzonti culturali supportano lo sforzo costante di vivificare le prospettive sul suo strumento. Spingendo i suoi interessi oltre i canoni del repertorio standardizzato, Mario Caroli è presto diventato il solista preferito dei più grandi compositori di oggi. Attualmente, egli è l’unico flautista ad eseguire in concerti monografici le integrali flautistiche di compositori come Sciarrino, Ferneyhough e Jolivet. Interpretazioni dotate di grande virtuosismo, fantasia ed energia, per le quali la critica non ha esitato a parlare di lui in termini di “fenomeno”.

Il suo impegno di musicista si traduce anche in trascrizioni e adattamenti per flauto di musiche antiche, classiche e romantiche, così come nell’assumere l’interpretazione di pagine rare e monumentali: solista di “Cantare con silenzio” di Sciarrino, del “Concerto per flauto” di Feldman, del “Prometeo” di Nono, nel ciclo completo dei “Carceri d’invenzione” di Ferneyhough e in “...Explosante-fixe...” di Boulez; protagonista in scena di “Hyperion” di Maderna o camerista nel trio (lungo cinque ore) “For Philip Guston” di Feldman, in “El Cimarron” di Henze o ancora in innumerevoli esecuzioni del “Marteau sans maître” di Boulez.

Anche la sua presenza scenica viene spesso sottolineata: “Alto ed elegante, sembra una figura uscita da un quadro di El Greco, dotato di un dominio assoluto del suo strumento” (Muzsika, Budapest), “Ha suonato travolgendo tutto fino all’estasi e a noi non restava altro da fare che ammirarlo con incredulo stupore” (Musicweb international, New York), “Con un gesto musicale tanto elegante quanto sensuale, ci ha offerto un recital che non ammette replica alcuna” (Diario Basco, San Sebastian).

La sua discografia conta oggi una ventina di titoli. Le sue recenti incisioni di opere flautistiche di Jolivet (“una delle migliori performance ascoltate negli ultimi mesi – forse addirittura negli ultimi anni” American Record Guide) e di Sciarrino hanno ricevuto i più alti riconoscimenti da parte della critica internazionale: “Recommandé” (Répertoire), “Coup de Coeur de l’Académie Charles Cros”, “A!” (Anaclase), “Eccezionale!” (Musica), “Best recording of the year” (Musicweb international), “Best CD of the month” (Amadeus and CD Classics). Sue registrazioni, interviste e concerti sono regolarmente diffusi dalle principali stazioni Radio e TV attraverso il mondo.

Riguardo all’attività didattica, Mario Caroli è invitato per masterclass e come artista in residenza presso prestigiose istituzioni, come l’Università di Harvard (dove è stato invitato per animare la celebre FROMM-residency tra il 2007 e il 2008), il Toho College (Tokyo), la Sibelius Academy (Helsinki), il Centre Acanthes (Paris) o il Conservatori Superiori di Parigi, Ginevra, Karlsruhe, Lugano e Lipsia. Invitato ad insegnare come professeur de distinction dal Conservatorio di Strasburgo, città in cui vive, Mario Caroli anima dal 2002 la classe internazionale del ciclo superiore di flauto. Per i suoi concerti, Mario Caroli alterna un flauto d’oro della Maramatsu ed un flauto di platino di Miyazawa.

Oltre alla sua attività di solista, ha lavorato a più riprese, come interprete in scena, con la compagnia di danza di Trisha Brown. Mario Caroli si è recato con il suo flauto anche nelle scuole, nelle fabbriche, negli ospedali, nelle case di riposo, persino nelle prigioni, allo scopo di portare sollievo a gente in difficoltà per il tramite della gioia della musica.

Entusiastiche ed affettuose testimonianze vengono a Mario spesso dai suoi colleghi musicisti. La grande flautista Manuela Wiesler, che su Mario ha avuto un’influenza profonda, ha scritto il seguente commento alle sue interpretazioni di Jolivet: “Che calma, onesta, serena beatitudine! Tu raggiungi il centro della musica, il cuore nascosto della creazione, laddove altri si accontentano di mostrare una bella superficie”. Un compositore come György Kurtág lo ha definito “uno dei più grandi interpreti che abbia mai conosciuto”, mentre Sciarrino, nel libretto ai cd con le sue opere per flauto interpretate da Mario, ha scritto: “Questo giovane Paganini del flauto sarà d’esempio ad altri musicisti famosi. Lui che possiede una tecnica senza limiti non si limita al repertorio scontato, ma a quell’attitudine amorosa che trasforma se stessi per mezzo della musica e di ciò che sta intorno”.

Amici della Musica di Cagliari