Associazione

L’ Associazione Amici della Musica di Cagliari (AMC) è stata fondata nel 1977 su volontà di Lucia Avallone professoressa dell’Università di Cagliari attenta alle problematiche politiche e culturali.

AMC si è posta, al suo nascere, come principale obiettivo quello di diffondere la musica classica sul territorio e promuovere la musica da camera, il cui repertorio era, all’epoca della sua fondazione, assai trascurato, coll’intento di allargare il repertorio ad ambiti meno convenzionali, poco conosciuti e poco frequentati, guadagnando quel pubblico che disertava le sale da concerto “istituzionali”, valorizzando e promuovendo nel contempo i musicisti e compositori sardi e le tradizioni e risorse presenti in Sardegna. A questo programma si è mantenuta fedele negli anni, aggiornando le proposte, in aderenza ai tempi e alle nuove esigenze del pubblico e del mondo musicale.

Parallelamente ha sempre sin dalla fondazione concesso spazio, nell’ottica di ampliare il proprio numero di associati e di promuovere la cultura musicale in generale, anche alle attività amatoriali e non professionistiche tenendo conto del fatto che in Sardegna esiste una musica tradizionale di altissimo livello che va salvaguardata in quanto è sempre più assediata da istanze di tipo commerciale che rischiano di portarla sul territorio della banalizzazione e dello svuotamento dei contenuti profondi che invece la caratterizzano in modo unico e singolare.

Dal 1990 AMC ha inserito nella propria programmazione, orientata principalmente alla musica cosiddetta colta, anche eventi del mondo della musica tradizionale. Dal 1990 sono stati ospitati regolarmente nella programmazione i principali gruppi di canto a tenore e di coro a cuncordu, più volte le musiche per launeddas, quelle per organetto, ma anche i vari tipi di musica legati alle festività della settimana Santa (provenienti da Liguria, Campania e Sicilia) e anche gruppi corali e complessi bandistici. In alcune occasioni particolari, nel 1996 e nel 2006 un ampio ciclo di concerti è stato dedicato alle interazioni tra repertori colti e tradizionali.

Una importante aggiunta a questo mondo è la nuova attenzione alla realtà dell’ambiente naturale e urbano e alle sue importanti relazioni con la presenza di turisti sul territorio. Per questo motivo l’Associazione aveva attivato già negli anni ’90 una mappatura sonora del territorio della Sardegna orientato soprattutto alle attività umane ma comprendendo per la prima volta anche gli aspetti faunistici, e più esattamente ornitologici, in collaborazione con l’Associazione Ricercare di Sinnai che aveva portato nel 2004 alla pubblicazione di un cd sui paesaggi sonori della Sardegna da parte dell’importante editore francese Sittelle, leader nel mondo delle produzioni discografiche di questo settore.

Merito di AMC, che vanta oggi, dopo quasi quaranta anni di attività, una presenza a livello internazionale, è stato quello di promuovere il mondo musicale sardo e favorire il necessario confronto con la realtà internazionale della musica colta e contemporanea. In questa ottica sono stati organizzati concerti sul territorio, concerti per le scuole, istituito borse di studio, e collaborazioni con l’Università anche per lo studio del mondo della musica cosiddetta “non professionale “ o amatoriale.

Nel periodo 2016-2018 AMC ha partecipato alla progettazione e poi al seguente svolgimento di un progetto di educazione per adulti Erasmus+ sul paesaggio sonoro che tra le altre cose ha visto iniziare una attività di mappatura dell’ambiente sonoro della Sardegna, comprendendo in questo da un alto i cosiddetti suoni della natura e dall’altro le attività musicali del patrimonio musicale tradizionale della Sardegna.

Nel corso degli anni AMC ha aiutato a nascere diversi gruppi musicali tra questi il MiniM ensemble che dal 1991 è ospitato regolarmente nella stagione e in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari l’orchestra Palestrina.

 


 

L’attività concertistica di AMC si inaugura e sviluppa nell’arco degli anni all’insegna di un’idea: promuovere e favorire la diffusione della musica come momento di incontro fra la domanda del pubblico, o pubblico potenziale, e le esigenze ed istanze locali e storiche, con particolare attenzione al patrimonio musicale e culturale dell’area mediterranea.

Vocazione e impegno di AMC è quindi quello di produrre manifestazioni musicali che facciano confluire e valorizzino le risorse locali, intese come patrimonio musicale tradizionale, come anche risorse umane, in un necessario confronto con i fenomeni emergenti, come un ente piccolo può fare, attraverso eventi che, anche negli aspetti del programma più “classici”, rendano esplicite le tendenze più autentiche della musica contemporanea.

AMC inizia la sua attività concertistica nel 1978 con una serie di concerti decentrati, a Quartu Sant’Elena e poi a Sinnai, a Capoterra e a Nuoro. Protagonisti delle serate musicisti e gruppi musicali sardi.

Nel 1980 la programmazione diviene più organica con la definizione, accanto ai concerti sul territorio, di cicli e iniziative quali gli “Incontri con l’organo”, i “Concerti del Mattino”, nei quali si esibiscono giovani esecutori, un recital pianistico di Sergio Perticaroli e una bella stagione cameristica che spazia dal repertorio barocco al Novecento, che avranno luogo in differenti spazi cagliaritani.

Nel 1981 si definiscono le linee guida degli “Incontri di Musica Antica”, inizialmente pensati e rivolti alle scuole. Ai recitals si affiancano seminari e incontri didattici nelle scuole con gli stessi esecutori, vengono realizzate serate dedicate alle danze rinascimentali.

Nel 1982 accanto alle iniziative già collaudate, in occasione dell’anniversario, l’“Omaggio a Bernardo Demuro”, il grande tenore di Tempio, ricordato all’Auditorium di Cagliari.

Nel 1983 gli “Incontri di Musica Antica” diventano un evento più complesso: il “Festival di Musica Antica”.

Negli anni ‘80 entrano nel programma i “Concerti Aperitivo”, nei quali suonano musicisti di fama.

Il Festival di Musica Antica (1982-2009) è stato il primo festival in Sardegna a dedicare una specifica attenzione all’uso degli strumenti d’epoca e alle nuove problematiche, che da quegli strumenti spesso derivavano,  della prassi interpretativa.   Su questi due argomenti il festival ha spesso pubblicato sia contributi scritti, appositamente  commissionati a musicologi impegnati nel settore, che inserito al proprio interno seminari e conferenze divulgative. Si sono organizzate stagioni prestigiose dove ha suonato gran parte del mondo musicale interessato a quelle problematiche: Ensemble Micrologus, Sergio Vartolo, Enrico Gatti, Simonetta Soro, Lucio Garau, Pieter Wispelwey, Antonio Ligios, il quartetto Turner, Kees Booke, la Camerata Biturgense, Huguette Dreyfus, Glen Wilson, Roberto Gini, Rinaldo Alessandrini, Michickho Hirayama, Pere Ros, Menno Van Delft, Guido Balestracci, Toyohiko Satoh, Danilo Costantini, Nigel Rogers, i Singer Pur, L’Homme Armé, Alessandro Moccia, Jerome Hantai, Eduardo Aguero Zapata, Jacob Lindberg, Antonio Politano.Cappella Amsterdam, Enrico Baiano, Aapo Hekkinen, Mikko Perkola, Francesco Corti, Keiko Schichijo e tanti altri. Spesso nei programmi si è  richiesto agli artisti di accostare le opere del passato con brani novecenteschi e contemporanei di compositori quali  Giacinto Scelsi, Gyorgy Ligeti, Salvatore Sciarrino, Kees Boeke, Giorgio Tedde, Lucio Garau, Henrik Strindberg, Luciano Berio e tanti altri.

Contemporaneamente AMC offre sere a tema sulla vocalità, con complessi vocali che presentano musica etnica e brani tratti dal repertorio “colto” a confronto: A Cumpagnia, il Coro di Montedoro, il Gruppo vocale di Sessa Aurunca, il quartetto vocale femminile Faraualla, il Coro dell’Oratorio di Santacroce di Castelsardo, Su Concordu ‘e su Rosariu di Santulussurgiu, i Tenores di Santa Lulla di Orune, i Tenores di San Gavino di Oniferi.

Nel 2001 e nel 2002 il Festival di Musica Antica è monografico, il tema è la musica per tastiera di J.S.Bach, che diventa lo spunto per una riflessione sul concetto di “interpretazione”.

Nel 1998 prendono l’avvio i “Monumenti Pianistici”, concerti monografici che alternano a brani per pianoforte di compositori del passato, composizioni contemporanee elettroacustiche. Nel 1998 la manifestazione è dedicata a Schubert, nel 1999 a Schumann, nel 2000 a Chopin, nel 2001 a Brahms, nel 2002 a Beethoven, chiude il ciclo nel 2003 Debussy.

Nel 2004 inizia il festival di Interpretazione della musica acusamtica che vede arrivare a Cagliari quasi tutti i più importanti esponenti di questo genere musicale.

Nel 2011 inizia il festival di musica contemporanea che mette insieme musica acusmatica e musica strumentale con una regolare presenza di concerti di opere classiche del cosiddetto “live electronics”.

Nel periodo 2016-2018 diversi concerti e seminari sono stati dedicati al tema del paesaggio sonoro; sulla festa di Sant’Efisio è stata prodotta una installazione sonora che è stata ospitata anche in Grecia e Svezia.

Nel 2018 è iniziato un progetto sulle composizioni per solista e orchestra  di Antonio Vivaldi e sulle sonate di Domenico Scarlatti.
Nel 2019 è iniziato un importante progetto sulle musiche di L. van Beethoven che tra le altre cose prevede l’esecuzione integrale delle sonate per pianoforte e dei quartetti per archi.