Id Lab Tiscali – italiano

SarDegna di attenzioni sonore \ IdentityLAB

Tiscali

Concerto acusmatico

 

 

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Musiche composte da Bernard Fort*

1. Nelle grotte di Tiscali [9’41″]
2. Nella luce [4’ 27″]
3. La dinamica del canto [6’ 15″]
4. Immagine serena \Un usignolo nella notte sarda [14’31”]

A partire dal 2000 Bernard Fort ha regolarmente frequentato la Sardegna collaborando con gli Amici della musica di Cagliari. Il concerto, totalmente acusmatico, è basato su registrazioni di vari uccelli e ambienti presenti nella grande valle di Lanaittu (salendo dalla quale si accede al Supramonte di Oliena) e nel villaggio nuragico di Tiscali.

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1. Nelle grotte di Tiscali

L’imponente massiccio montuoso del Gennargentu ospita, a pochi chilometri dal piccolo centro di Oliena, le Grotte di Tiscali. La salita a Tiscali è lenta e faticosa attraverso la macchia mediterranea, tanto i pendii sono ripidi e sassosi. Con macchia di corbezzolo, ginepro, fillirea e terebinto accompagnati da elicriso pianta dal profumo intenso dal sapore liquoroso, ginepro, santolina aromatica e altri arbusti profumati.
La registrazione effettuata all’alba ci permette di sentire prima i suoni della valle sottostante. Il tordo canta sopra il suono di greggi in questa acustica da Canyon, l’allodola (lullula arborea) anch’essa registrata “dall’alto”.
Poi il microfono è diretto verso la grotta stessa, curiosamente abitata da molte specie di uccelli (rondini, cardellino europeo, venturone corso). Il vento e gli insetti frusciano costantemente, le gocce cadono dalla cima della grotta. Infine, il microfono gira nuovamente verso valle per farci sentire un ultimo assolo del luì bianco (Phylloscopus bonelli)

2. Nella luce

L’allodola si nasconde nel cielo azzurro
Questo famoso haiku giapponese illustra bene l’immagine dell’uccello, che canta in volo, così forte che sembra scomparire davanti ai nostri occhi abbagliati dall’intensa luce del sole. È a questa impressione di trasparenza e calore che si lega la composizione musicale destinata a ricevere il canto dell’allodola di Lulu registrato in una calda giornata in Sardegna. Mentre l’uccello sembra ripetere più e più volte la stessa formula (il che non è vero poiché ogni frase presenta una variazione della precedente) la trama leggera prodotta sul sintetizzatore sale lentamente verso gli acuti. Verso il centro della sala, per tre volte, l’intero ensemble rallenta per una frase, tanto per farci apprezzare la qualità del tono dell’allodola. È solo verso la fine della commedia che l’uccello, alzandosi in aria, scompare “sullo sfondo” come nel poemetto giapponese.

3. La dinamica del canto

Questo pezzo presenta il ritratto di un usignolo registrato nel 2000, di notte, in Sardegna. A fine serata, sui pendii che salgono a Tiscali, gli usignoli erano numerosi e davano un colore di primavera al paesaggio sonoro.
Nessun lavoro in studio ha avuto luogo su questa registrazione: la registrazione è durata circa 20 minuti e ne sono stati conservati solo sei minuti. Questi sei minuti ci permettono di cogliere la canzone in tutta la sua ricchezza, complessità e diversità. La registrazione è stata fatta in monofonia con grande prossimità: il microfono era a 50 centimetri dall’uccello alla fine della ripresa.
Lo specchio, la composizione in cui si riflette l’uccello, presenta una ciotola di preghiera tibetana. Una registrazione, in studio, fornisce il materiale di base per l’intero pezzo. Vari modi di attaccare il suono, usando vari bastoncini, hanno portato a vari colori.
Nella sua canzone, l’usignolo usa tre modalità vocali, tre tipi di suoni: suoni melodici e trilli, suoni filati, suoni rumorosi e ritmici. Inoltre, la parte elettroacustica utilizza, in controcanto, tre tipi di suoni della campana tibetana:
– La melodia dell’uccello trova le sue risposte nei vari modi di suonare le percussioni.
– I suoni filati rispondono a risonanze lunghe e suoni invertiti.
– I ritmi dell’uccello richiedono frammentazioni di risonanze e attacchi ottenuti grazie al software di elaborazione offerto dal Gruppo di Ricerca Musicale: il GRM-TOOLS.
L’intera costruzione rivela varie forme specifiche del vocabolario elettroacustico.

4. Immagine serena \Un usignolo nella notte sarda.

Musica situata a metà tra pura rappresentazione e composizione, questo paesaggio sonoro sta all’arte udibile come i dipinti di paesaggio stanno alle arti figurative.
Prendere sul posto tutto ciò che “rivela” l’identità di un luogo, di uno spazio, di una stagione, di un momento, tutto ciò che è specifico, endemico. Gli oggetti, certo, ma anche la loro luce, la loro profondità, la loro vita, ma anche le distanze, i fondali su cui risalteranno le figure. Raccogliere tutti questi elementi che costituiscono il vocabolario di base della musica elettroacustica.
Sistemare, ricomporre, collocare nel tempo e nello spazio, per ricreare, più reale del vero, quasi caricaturale, la situazione iniziale. Sublimalo, riproponilo, esattamente come i paesaggisti fiamminghi o i vedutisti veneziani. Comporre, come si farebbe con qualsiasi suono, musica sia astratta che figurativa.
Infine, offrire l’ascolto, senza immagini, per generare un’immagine mentale confortevole nell’ascoltatore. Spostare l’oggetto come fa il fotografo quando offre le sue foto “sul campo” in una galleria.
La modalità acusmatica, nella sua capacità di rappresentare più che suggerire, di estrarre eventi sonori dai loro contesti, offre un percorso da esplorare, ai margini del “solito discorso musicale”.

*\Bernard Fort Co-fondatore del gruppo Musiques Vivantes de Lyon, ha insegnato composizione elettroacustica alla Scuola Nazionale di Musica di Villeurbanne, oggi divide il suo tempo tra composizione e registrazione del suono naturalista. Il suo lavoro musicale è interamente dedicato al genere acusmatico: concerti, spettacoli dal vivo, concerti concepiti per un pubblico giovane, poesia sonora, creazione radiofonica. Nella composizione si è sempre interessato ai confini tra astrazione e figurazione, naturale e culturale. La sua ricerca verte principalmente sulle modalità di rappresentazione della musica elettroacustica e dei paesaggi sonori (tecniche di spazializzazione e valorizzazione del repertorio in concerto, installazioni sonore). Ha realizza numerosi lavori per la museografia (Musée des Confluences, Jardin Botanique Lyon, ecc.). Collabora con musicisti mongoli per creazioni musicali, spettacoli, produzioni discografiche e ricerche in etnomusicologia. Negli ultimi anni ha prestato particolare attenzione alla produzione di documenti didattici dedicati alle arti contemporanee e alla musica contemporanea e tradizionale destinati al personale docente.

 

 


Spettacoli

15 dicembre 2017 – Cagliari