Gioacchino Comparetto

Gioacchino Comparetto

Oboista e flautista, si è avvicinato alla musica all’età di dieci anni. Dal 2005 ha frequentato il Conservatorio di musica “V. Bellini” di Palermo, dove si è diplomato con lode nel 2012 in Flauto dolce sotto la guida di Piero Cartosio. Nel 2014 ha conseguito, con lode e mezione, la Laurea di secondo livello in Flauto dolce. Attualmente, studia Oboe barocco e classico presso lo stesso conservatorio sotto la guida di Stefano Vezzani e di Josep Domenech presso il conservatorio di Amsterdam. È stato allievo di Masterclass tenute da Dan Laurin, Kees Boeke, Paolo Pollastri, Alfredo Bernardini,Cristoph Hartmann e Antonio Florio.
Ha vinto diversi concorsi nazionali ed internazionali come: il II Concorso Internazionale di Flauto Dolce indetto dalla sezione italiana dell’ ERTA, il Premio delle Arti nella sezione Musica Antica-categoria Ensemble con il gruppo “SuonoAntico”, il Concorso “Città di Paola” nella categoria Solisti-Musica Antica , il secondo posto al premio Abbado 2015 nella sezione Ensemble-Musica Antica. Collabora l’Orchestra Barocca dei Conservatori italiani.
Collabora con diverse ensemble di musica antica e popolare, con le quali ha partecipato a vari festival, in Grecia, in Francia e in USA esibendosi con strumenti della tradizione popolare siciliana quali zufolo, zampogna e ciaramella. Ha tenuto concerti, come flautista e oboista, per l’associazione Orchestra Barocca Siciliana, l’Accademia Musicale dell’Annunciata di Abbiategrasso, A. Il Verso di Palermo, l’Ass. Ismez di Roma, la Società Aquilana dei concerti “B. Barattelli”, “Amici della Musica” di Cagliari, Amici della Musica “G. Michelli” di Ancona, l’ass. “Darshan” di Catania, il Festival Internazionale della Val di Noto “Magie Barocche”, presso la RAI di Palermo e il Teatro Massimo di Palermo, il Muziekgebouw di Amsterdam. In collaborazione con l’associazione Hertz ha approfondito il repertorio contemporaneo, tenendo concerti per flauto dolce ed elettronica, come al Teatro Jolly di Palermo, con composizioni come “Solo”di Stockhausen.